Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ricorda agli enti interessati che per ricevere il beneficio relativo al 2022 è necessario inserire l'Iban nel registro unico nazionale del Terzo settore e che le Onlus transitate in corso d’anno mantengono l’iscrizione per il 2023
Nei giorni scorsi il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato due avvisi molto importanti relativi alla tematica del cinque per mille.
Con riferimento all’erogazione del beneficio del 5 per mille 2022 (di cui abbiamo scritto nell’articolo “5 per mille 2022, pubblicato un secondo ordinativo di pagamento”), il Ministero segnala che, rispetto al numero complessivo di beneficiari, pari a circa 40.000 enti, oltre 16.000 risultano non aver inserito le proprie coordinate bancarie all’interno del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), impedendo di fatto all’amministrazione di provvedere al pagamento delle somme.
Le organizzazioni a cui ad oggi il contributo è stato versato sono consultabili nei due elenchi pubblicati dal Ministero:
L’invito del Ministero, e la conseguente raccomandazione per gli enti che non compaiono in tali due elenchi ma che sono comunque beneficiari del 5 per mille 2022, è quindi quella di entrare il prima possibile nella piattaforma del registro unico, selezionare la pratica “Cinque per mille”, inserendo nell’apposito campo il codice Iban, firmare digitalmente la distinta e procedere all’invio.
La pratica è da fare in ogni caso, anche se l’Iban non è cambiato rispetto al passato.
Un’utile guida su come presentare tale istanza è presente sul sito di Cantiere Terzo Settore.
Effettuare quanto appena descritto è fondamentale e necessario affinché l’ente possa ricevere, nei prossimi mesi, le somme relative al 5 per mille 2022 sul proprio conto corrente.
Il secondo avviso riguarda nello specifico le Onlus, iscritte alla relativa Anagrafe unica, accreditate al 5 per mille, che nel corso del 2023 abbiano deciso di iscriversi al Runts venendo di conseguenza cancellate dall’Anagrafe unica (sulla base di quanto previsto dall’art. 34, comma 13 del decreto ministeriale 106 del 2020).
Per effetto dell’applicazione delle regole concernenti la formazione degli elenchi degli enti ammessi ed esclusi dal beneficio e dell’iscrizione in corso d’anno al Runts, tali organizzazioni potrebbero risultare nell’elenco degli enti esclusi dal beneficio per l’anno 2023 pubblicato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, ma essere comunque ammessi al beneficio in quanto ricompresi nell’elenco delle Onlus ammesse al 5 per mille 2023, pubblicato dall’Agenzia delle entrate.
L’invito, per gli enti che si trovano nella condizione descritta, è quindi quello di andare a verificare la propria ammissione al 5 per mille 2023 anche consultando quest’ultimo elenco. Inoltre, va verificato sulla piattaforma Runts se l’ente risulta destinatario o meno del 5 per mille: in caso negativo, occorre procedere a fare la pratica sulla piattaforma ricordandosi anche di indicare l’Iban secondo le modalità più sopra descritte.
Il Ministero precisa, infine, che tali organizzazioni saranno comunque iscritte d’ufficio nell’elenco permanente degli enti accreditati 2024, che sarà pubblicato dallo stesso Ministero entro il 31 marzo prossimo.
© Foto in copertina di Silvio Mencarelli, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"