Per il Terzo settore italiano il bilancio dell’ultimo anno è segnato inevitabilmente dal popolamento del registro unico nazionale, ma anche da un nuovo impianto fiscale, l’approvazione della riforma dello sport, la pubblicazione di alcuni decreti attesi e indicazioni di prassi. Ecco le principali novità legislative degli ultimi 12 mesi
L’anno appena trascorso è stato indubbiamente un anno di transizione per il non profit italiano. A farla da padrone, il popolamento del registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), attivo da novembre 2021, la nuova casa delle organizzazioni italiane che nel 2022 si è aperta alle nuove iscrizioni e ha visto il passaggio di organizzazioni di volontariato (Odv) e associazioni di promozione sociale (Aps) in “trasmigrazione” dai precedenti registri nazionali o territoriali. Una fase molto delicata, che rappresenta ancora oggi una terra di mezzo per molte organizzazioni, in attesa che la procedura di iscrizione sia completata.
Ma non solo. Dopo i primi mesi dell’anno ancora segnati da sostegni e ristori per le restrizioni dovute all’epidemia da Covid-19, nuove misure su quarantene e green pass e la fine dello stato di emergenza al 31 marzo, sono state tante le novità a partire dalle possibilità aperte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il completamento della riforma del Terzo settore, la gestione del lavoro, la fiscalità, lo sport e la normativa europea.
Ecco alcuni dei principali provvedimenti che hanno segnato questo lungo 2022.
In vista del perfezionamento dell’iscrizione al registro, a gennaio il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha pubblicato l’elenco delle reti associative autorizzate a operare come tali per la corretta iscrizione degli enti associati e la presentazione della documentazione relativa agli statuti standard.
Per accompagnare i passaggi legati alla trasmigrazione e alle nuove iscrizioni, il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali si è espresso a più riprese su svariati aspetti. In vista della sua scadenza, il Ministero ha rilasciato alcuni chiarimenti sul deposito del bilancio e a febbraio l’Organismo italiano di contabilità ha pubblicato i principi contabili per gli enti del Terzo settore, già applicabili a quello del 2021. A novembre, inoltre, il Lavoro ha pubblicato ulteriori indicazioni sulla gestione del rendiconto delle raccolte fondi e specifiche indicazioni per gli enti dotati di personalità giuridica, cui si aggiungono chiarimenti per gli uffici del registro unico a conclusione del procedimento di “trasmigrazione”.
A marzo, c’è stato un ulteriore passo in avanti per una consistente fetta di enti del Terzo settore, quelli attualmente iscritti all’Anagrafe delle Onlus. L’Agenzia delle entrate, infatti, ha pubblicato l’elenco delle Onlus che potranno iscriversi (o meno) al registro unico nazionale: al netto degli enti che erano anche iscritti ai registri delle Odv e delle Aps (e quindi in fase di trasmigrazione) si tratta di circa 22.000 enti che, entro il 31 marzo dell’anno successivo rispetto alla autorizzazione della Commissione Europea, dovranno scegliere se entrare o meno nel Runts.
Come anticipato, tanto lavoro in questo anno è stato svolto per accompagnare il processo di “trasmigrazione” di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale di passaggio dai precedenti registri. Ad aprile, inoltre, sono stati chiariti alcuni aspetti tra cui l’accesso per gli enti neo costituiti, quelli già esistenti, la personalità giuridica e, appunto, gli enti in “trasmigrazione”. Definita anche la documentazione necessaria per l’acquisizione della personalità giuridica, le indicazioni per le organizzazioni di Protezione civile e quelle per l’accesso al 5 per mille 2022.
Con il cosiddetto decreto “Semplificazioni” (dl 73 del 2022) è arrivata ad agosto la sospensione dal 1° luglio 2022 al 15 settembre 2022 per l’esame delle pratiche relative agli enti in trasmigrazione e la proroga al 31 dicembre della possibilità di modificare lo statuto con il quorum dell’assemblea ordinaria. Gli uffici del Runts, quindi, hanno avuto tempo fino al 5 novembre per effettuare le verifiche sulle operazioni di “trasmigrazione” che, dopo la sospensione estiva, sono riprese lo scorso 16 settembre. Ad agosto, inoltre, il Ministero del Lavoro e gli uffici regionali e provinciali del Runts hanno incontrato CSVnet e Forum Nazionale del Terzo settore per discutere di alcune problematiche emerse nella valutazione degli statuti. Infine, dal 7 novembre a favore degli enti per i quali non si era avviata alcuna istruttoria da parte degli uffici del Runts, è scattato il principio del silenzio/assenso con la automatica iscrizione al Runts: dal 24 novembre al 20 dicembre, infatti, sono stati pubblicati tre elenchi di enti trasmigrati. Si tratta di circa 16.000 enti che avranno tempo 90 giorni per aggiornare la documentazione presente sulla piattaforma. In totale ad oggi risultano iscritti al Runts oltre 85.000 enti.
Dodici mesi di impegno costante per popolare e stabilizzare il registro unico nazionale del Terzo settore, quindi. Per questo motivo, a novembre sono stati stanziati oltre 26 milioni di euro per la sua gestione. E sulla trasmigrazione, molte organizzazioni sono ancora adesso impegnate nelle ultime procedure per completare il passaggio. Ad oggi sono infatti circa 21.000 gli enti che hanno ricevuto da parte degli uffici Runts richieste di aggiornamento delle informazioni e deposito degli atti per perfezionare l’iscrizione al Runts.
Una delle più rilevanti novità per gli enti del Terzo settore italiani è l’approvazione di significativi correttivi alle norme fiscali contenute nel codice del Terzo settore per effetto del decreto Semplificazioni. Modifiche necessarie a sbloccare uno degli aspetti più controversi della riforma, la possibilità di accedere a una fiscalità di favore, applicabile solo dopo l’approvazione da parte della Commissione europea, il cui confronto è stato ufficialmente avviato lo scorso settembre. In attesa dell’operatività dell’impianto fiscale, sulla normativa per il non profit durante quest’anno ci sono state diverse pronunce anche da parte dell’Agenzia dell’entrate e la pubblicazione di una serie di faq sulla comunicazione delle erogazioni liberali.
Nel 2022 è proseguito il lungo viaggio di attuazione della riforma del Terzo settore. A ottobre 2021 è stato approvato il decreto sull’assicurazione dei volontari e a maggio quello sui controlli alle imprese sociali. A giugno si sono aggiunte le linee guida sulla raccolta fondi e a luglio il decreto sul social bonus per ridare vita ai beni pubblici inutilizzati e ai beni confiscati alla criminalità organizzata, la cui prima finestra di accesso si è chiusa lo scorso 15 settembre. Poco prima, a giugno, il decreto semplificazioni aveva ampliato l’accesso ad alcune agevolazioni - tra cui quelle relative a erogazioni liberali, titoli di solidarietà, social lending, social bonus, imposte indirette e tributi locali - anche ai “nuovi” enti del Terzo settore. Nel mese di novembre, inoltre, è stato pubblicato il decreto che regolamenta le attività caritatevoli nel Terzo settore. Per quanto riguarda la rendicontazione del 5 per mille, da quest’anno è disponibile una nuova piattaforma e la modulistica aggiornata.
Per quanto riguarda la prassi, a marzo il Ministero del Lavoro si è espresso sul tema dell’incompatibilità tra volontariato e lavoro nel Terzo settore, ad agosto sulla definizione di “attività di interesse sociale”, a novembre ha confermato la possibilità per i segretari comunali di vidimare il registro dei volontari e sono state date ulteriori indicazioni sull’uso di sedi e locali da parte degli enti del Terzo settore.
Sempre nel 2022, infine, la Cei ha pubblicato i modelli di regolamento per i rami di enti religiosi di enti del Terzo settore e imprese sociali.
La Corte Costituzionale nel 2022 ha dato un ulteriore input alla definizione dei rapporti che intercorrono tra pubblica amministrazione e Terzo settore. Con la sentenza n. 72 si è espressa sui contributi alle organizzazioni di volontariato per l’acquisto di autoambulanze e beni strumentali, rigettando le questioni sollevate dal Consiglio di Stato ritenute infondate, ridefinendo la “missione” del volontariato stesso e fornendo una lettura delle attività di interesse generale svolte senza fini di lucro da questi enti, i quali realizzano “una forma nuova e indiretta di concorso alla spesa pubblica”, aprendo spazi a uno specifico diritto tributario del Terzo settore. Sullo stesso tema, inoltre, fanno testo anche due sentenze, una del Tar del Veneto e l’altra del Consiglio di Stato. Sull’affidamento dei servizi sociali, inoltre, l’Anac ha pubblicato le nuove linee guida, sul cui schema si era precedentemente espresso il Consiglio di Stato con un parere.
L’amministrazione condivisa si conferma un tema fondamentale nel quadro della riforma del Terzo settore, tanto che il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha anche firmato un decreto che ne istituisce un osservatorio nazionale. Nonostante i numerosi passi avanti, però, la recente pubblicazione della bozza del Codice degli appalti sembra ancora non riconoscerne profondamente il valore, rischiando di creare ulteriore confusione sul tema e ci si augura che il Consiglio dei Ministri, in sede di esame preliminare, vi abbia apportato le necessarie correzioni.
Una delle grandi novità dell’anno appena trascorso è senza dubbio l’approvazione a luglio, e la sua successiva ridefinizione, della riforma dell’ordinamento sportivo. A novembre, infatti, è stato pubblicato un decreto correttivo al dlgs 36 del 2021. Ciò faciliterà il dialogo con il codice Terzo Settore, rendendo più semplice - per gli enti che lo desidereranno – svolgere attività sportiva ed essere iscritti sia al Runts che al registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche.
Nel 2022 non sono mancati i nuovi adempimenti che interessano anche le organizzazioni non profit, a partire dalla comunicazione sul lavoro autonomo occasionale prevista dall’Ispettorato del Lavoro escludendo ovviamente i volontari.
In primavera si è aggiunto un ulteriore obbligo, quello introdotto da un decreto del direttore dell’Agenzia delle Dogane che prevede una richiesta di autorizzazione per apparecchi da gioco che non erogano vincite in denaro come biliardi, calcio balilla, ping pong, flipper. Da quest’anno, inoltre, anche alcuni enti non profit sono obbligati a utilizzare il pos per i pagamenti e la fatturazione elettronica.
Il dramma dell’attacco russo in Ucraina ha portato inevitabili conseguenze anche nell’azione delle organizzazioni non profit, impegnate in prima battuta in progetti di accoglienza diffusa dei profughi provenienti dalle zone sotto attacco. Coinvolte in progetti realizzati in collaborazione con la Protezione civile, gli enti del Terzo settore hanno messo a disposizione oltre 17.000 posti.
Con l’autunno sono arrivati anche per le organizzazioni non profit i rincari sulle bollette. Per sostenere il loro lavoro, il Governo ha stanziato fondi soprattutto per gli enti che gestiscono servizi sociosanitari e sociali svolti in regime residenziale e semiresidenziale rivolti a persone con disabilità (ma solo per il terzo trimestre 2022) ma anche organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale in trasmigrazione, e Onlus (ma solo per i primi tre trimestri del 2022), mentre per le imprese (comprese le imprese sociali) tali ristori sono stati riconosciuti anche per il quarto trimestre 2022 e, con la Legge di Bilancio 2023, anche per il primo trimestre 2023.
Novità anche sul fronte europeo. A luglio, il Parlamento ha adottato la risoluzione sul Piano d’azione per l’economia sociale, mentre è di febbraio scorso la proposta di uno statuto europeo per le organizzazioni senza scopo di lucro.
Per avere un quadro più completo di quest’anno, ecco la classifica dei primi 25 contenuti più letti su Cantiere terzo settore.
Ecco cosa è successo nel 2020 e nel 2021.
© Foto in copertina di Flavio Castellani, progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”