Al centro del volontariato: i Csv si raccontano con un tour nazionale

Il progetto Capacit’Azione continua con un modulo formativo aperto a tutti dedicato ai centri di servizio per il volontariato: alla formazione tecnico-legislativa sulla riforma del terzo settore si aggiungono storie e approfondimenti. Primo appuntamento a Potenza il 19 ottobre 

Parte dalla Basilicata il ciclo di incontri per conoscere i Centri di servizio per il volontariato (Csv), una rete diffusa su tutto il territorio e che la riforma del terzo settore rafforza e riorganizza secondo una visione di sistema. “Al centro del volontariato” è uno dei moduli formativi realizzati nell’ambito del progetto “Capacit’Azione” il programma di formazione nazionale sulla riforma del terzo settore. Il primo appuntamento è per sabato 19 ottobre a Potenza, nella Casa del Volontariato in via Sicilia 10 dalle ore 9 alle 18. Il progetto è promosso dal Forum Terzo settore Lazio in collaborazione con CSVnet, Forum nazionale del terzo settore e un’ampia rete di partner, realizzato con i fondi del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con l’obiettivo di formare 1300 esperti italiani sulla riforma del terzo settore.

A differenza dei moduli precedenti, quello dedicato ai Csv ha la struttura di un open day in cui gli aspetti tecnico-legislativi previsti dalla riforma del terzo settore si intrecciano con storie e approfondimenti. “Sarà un’occasione per raccontare il lavoro svolto sul territorio, i servizi offerti alle associazioni, la compagine sociale, ma anche un’opportunità formativa per conoscere cosa prevede la riforma, quali le novità in cantiere e le sfide da affrontare - spiega Stefano Tabò, presidente di CSVnet. - Rispetto al passato, la riforma ci chiede di mettere a disposizione la nostra esperienza ventennale di una platea più ampia di utenti, e questo ciclo di incontri vuole essere un canale per arrivare a chi non ci conosce ancora”. Il codice del terzo settore (dlgs 117/2017), infatti, affida ai Csv il compito di promuovere e rafforzare la presenza e il ruolo dei volontari italiani impiegati in tutti gli enti del terzo settore (Ets), e non più solo nelle organizzazioni di volontariato come in precedenza. Una sfida importante che risponde a un fenomeno dai numeri importanti: secondo gli ultimi dati Istat al 2015 in Italia i volontari sono oltre 5,5 milioni, mentre in base all’ultimo aggiornamento le istituzioni non profit attive in Italia nel 2017 erano 350.492, il 2,1% in più rispetto all’anno precedente.

Quello dei centri di servizio per il volontariato è un sistema diffuso in modo capillare con circa 400 tra sedi centrali e sportelli in cui lavorano 800 operatori retribuiti per oltre 215 mila servizi gratuiti erogati ogni anno a più di 48 mila organizzazioni non profit, soprattutto piccole e poco strutturate. Tra le novità previste dalla nuova legislazione, un nuovo assetto territoriale che porterà il numero dei Csv 71 (al momento dell'entrata in vigore del Codice del Terzo settore) a 49. I Csv operano sotto la sorveglianza dell’Organismo nazionale di controllo (Onc) e le sue articolazioni territoriali (Otc). Nella governance dei Csv potranno entrare tutti gli Ets (secondo il cosiddetto principio delle “porte aperte”), lasciando però alle organizzazioni di volontariato la maggioranza nelle assemblee.

Gli eventi di “Al centro del volontariato, dopo Potenza, si svolgeranno in quasi tutte le regioni italiane fino a metà gennaio, secondo un calendario consultabile qui.

Foto dal progetto "Tanti per tutti. I volti del volontariato italiano" - Archivio fotografico a cura di CSVnet e FIAF - ©Stefania Adami

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