Asd e l’opportunità di diventare Ets

Come scegliere

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Le associazioni sportive dilettantistiche (Asd) potrebbero valutare l’opportunità di assumere la qualifica di ente del Terzo settore (Ets), soprattutto se sussistono le condizioni per qualificarsi come associazione di promozione sociale (Aps). Si tratta di una opzione da valutare: non ci sono obblighi né divieti. Sulla circostanza che sia possibile assumere la doppia qualifica è intervenuta prima l’Agenzia delle entrate e poi direttamente il legislatore nella riforma dell’ordinamento sportivo (dl 36 del 28 febbraio 2021).

Saranno in particolare interessate ad assumere questa qualifica le Asd che non si limitano all’attività corsistica tradizionale ed alla partecipazione alle attività competitive ma che realizzano progetti in un’ottica inclusiva: si pensi alle attività nelle carceri, alle convenzioni con le Asl, ai progetti negli istituti scolastici. In questi casi la partecipazione ai percorsi di co-programmazione e co-progettazione, così come definiti dal codice del Terzo settore (Cts), dovrebbero essere intesi di esclusiva degli Ets secondo quanto affermato anche dalla Corte costituzionale con la sentenza 131/2020.

Anche in termini di bandi per finanziare tali attività, pubbliche amministrazioni e Fondazioni bancarie sempre più spesso si indirizzano agli enti del Terzo settore e non genericamente alle organizzazioni senza scopo di lucro.

Ci sono poi realtà che riescono ad ottenere significative risorse attraverso campagne di raccolta fondi: le erogazioni liberali destinate ad Ets sono molto più incentivate sotto il profilo fiscale rispetto a quelle riconosciute a chi effettua la medesima erogazione liberale diretta ad una associazione sportiva dilettantistica. Tra l’altro i benefici riguardano anche le eventuali donazioni in natura e tra le leve di raccolta fondi c’è da menzionare il cinque per mille accessibile da parte delle Asd Aps a prescindere dalla circostanza che l’associazione abbia attivo un settore giovanile.

Sono altresì potenzialmente interessate ad assumere questa qualifica quelle realtà sportive che non promuovono “attività sportiva (NdR intendendo tale l’attività agonistica o competitiva indetta dall’organismo sportivo affiliante) e didattica”, come richiesto dal regolamento di funzionamento del Registro Coni ai fini della relativa iscrizione, ma esclusivamente attività didattica o attività sportiva. Si tratta di associazioni, non poche, che rischiano di non conseguire il riconoscimento come Asd mentre potrebbero essere pacificamente Ets operanti nel settore sportivo dilettantistico.

Ai benefici sinteticamente descritti corrispondono però vincoli e prescrizioni che è necessario valutare.

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