Nuove indicazioni dal Dipartimento dopo la proroga dello stato di emergenza per enti e volontari le cui attività sono state rimodulate o interrotte per le misure anti Covid 19. L’obiettivo è quello di un progressivo ritorno alla normalità
La proroga dello stato di emergenza al 15 ottobre 2020 deliberata lo scorso 29 luglio 2020 dal Consiglio dei ministri interessa anche i progetti di servizio civile universale. Per chiarire la nuova situazione, il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio civile universale ha pubblicato una circolare con nuove indicazioni sul tema per enti e operatori volontari.
Già lo scorso aprile, il Dipartimento aveva stabilito nuove disposizioni per la realizzazione dei progetti che negli scorsi mesi hanno contribuito a sostenere le comunità, adattandosi a nuovi contesti e urgenze. L’obiettivo è un progressivo ritorno alla normale attuazione dei progetti. Nel caso in cui la situazione epidemiologica dovesse mutare aggravandosi, saranno assunte nuove misure.
Gli enti continuano le proprie attività e, se ancora in fase di rimodulazione, favoriscono il ripristino in tempi brevi e entro il 15 ottobre (ancora meglio prima) delle condizioni originarie sia per quanto riguarda le attività che nelle modalità di attuazione. Nella circolare si specifica che non è possibile richiedere interruzioni temporanee dei progetti per non compromettere ulteriormente il naturale svolgimento del servizio da parte degli operatori volontari.
Vanno al più presto ripristinate le attività seppure, in una prima fase transitoria, in forma rimodulata. Questa fase di passaggio dovrà comunque concludersi entro il 15 ottobre 2020. Nel caso in cui non si possano riattivare, è necessario richiedere tempestivamente la richiesta di interruzione definitiva, in accordo con gli operatori volontari.
Dovranno essere avviati se possibile secondo quando originariamente progettato. Nel caso in cui questo non sia possibile, dovranno essere rimodulati in una prima fase transitoria per poi rientrare in una procedura ordinaria.
Le date per le riattivazioni da interruzioni temporanee e per i nuovi avvii sono il 24 agosto il 16 settembre 2020. Per i subentri degli operatori volontari, invece, le date sono il 17 agosto, 9 settembre, 23 settembre e 7 ottobre 2020.
La circolare specifica, inoltre, le modalità operative per fornire le necessarie comunicazioni al Dipartimento. Eventuali riattivazioni, modifiche, integrazioni di dati vanno gestite utilizzando il sistema informatico Helios, nella specifica funzionalità attivata lo scorso 30 aprile. Il manuale d’uso relativo è disponibile sulla piattaforma Helios dal menù “Utilità – Manuali utenti” e nella sezione del sito del Servizio civile universale “Sistema Unico SC - Manuali”.
La circolare riporta anche le indicazioni per la modifica delle sedi: gli enti potranno esportare il file csv relativo alle sedi di propria competenza, aggiornarne i dati, indicando anche la data di “ripresa servizio” (in caso di avvio o di riattivazione), e caricare il file compilato nel sistema. Per data di “ripresa servizio” si intende la data in cui viene avviato o riattivato il servizio e non la data di altre eventuali modifiche (es: passaggio da modalità “da remoto” a “sul campo”).
Una volta completata la procedura informatica, ciascun ente dovrà soltanto inviare una e-mail al Dipartimento, all’indirizzo emergenza@serviziocivile.it, per comunicare l’avvenuto inserimento dei dati nel sistema Helios, indicando nell’oggetto della e-mail il proprio “codice ente” seguito da “ripristino progetti”. In caso di problemi tecnici di inserimento dati, è possibile fare una segnalazione scrivendo una e-mail a heliosweb@serviziocivile.it.
Le richieste di interruzione, infine, complete o parziali, secondo quanto si legge nella circolare, devono essere comunicate dall’ente al Dipartimento con le ordinarie modalità di trasmissione e preferibilmente in modalità cumulativa.
Per quelli temporaneamente interrotti o che prevedono al momento attività svolte in Italia, sarà necessario al più presto che gli enti decidano se e come riattivarli, programmando per tempo eventuali partenze per i paesi esteri e comunicandolo tempestivamente al Dipartimento. Nel caso in cui non sia possibile proseguire le attività, bisognerà comunicare il prima possibile l’eventuale interruzione definitiva del progetto. Le comunicazioni relative ai progetti all’estero non saranno gestite tramite la procedura ordinaria, ma con un raccordo diretto tra Dipartimento ed enti.