Sono i dati riferiti dal direttore generale del Ministero del Lavoro Alessandro Lombardi intervistato per fare un bilancio sulla fase di avvio. Annunciate nuove modifiche alla piattaforma e l’uscita di una circolare sulle verifiche per Odv e Aps
Il registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) è operativo dallo scorso 23 novembre. Due mesi e mezzo di attività soprattutto per gli uffici regionali e provinciali segnati dalla trasmigrazione di organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociali iscritte nei vecchi registri e dalla gestione delle istruttorie per le nuove iscrizioni. Dallo scorso 22 febbraio, inoltre, è iniziata una nuova fase, quella delle verifiche della documentazione degli enti trasmigrati. All’avvio della macchina, si accompagna la necessità di uniformare l’applicazione della normativa sui territori, finora abituati a lavorare in autonomia e gli adattamenti della piattaforma, in continuo aggiornamento. In un’intervista, il bilancio di questa fase di avvio da parte del direttore generale del Terzo Settore e della responsabilità sociale delle imprese del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali Alessandro Lombardi*.
I primi dati sulla risposta degli enti confermano una significativa spinta a entrare nel Runts. Si contano finora circa 83.700 enti trasmigrati su 88.000 (circa il 95%) e poco più di 3.400 domande di nuove iscrizioni, di cui 755 procedimenti conclusi. È un dato significativo considerando il lasso di tempo in cui questo processo è avvenuto. Entrando nello specifico, i numeri sulle nuove iscrizioni concluse confermano alcuni trend sulle dinamiche di associazioni di promozione sociale (Aps), organizzazioni di volontariato (Odv) e altri enti del Terzo settore che conosciamo da tempo: la quota maggioritaria è quella delle Aps che sono 406 (più della metà del totale), seguita dalla sezione “Altri Ets”, che come sappiamo è tutt’altro che residuale, con 212 procedimenti conclusi (il 28%) e dalle Odv con circa 126 enti iscritti (17% circa). La parte restante è degli enti filantropici e le società di mutuo soccorso, che iniziano a palesarsi all’interno del Runts.
Ai numeri, si aggiunge un elemento importante che riguarda la durata media del procedimento di iscrizione. Nonostante gli uffici abbiano a disposizione fino a 60 giorni di tempo per evadere le pratiche, la durata media dell’istruttoria è di 40 giorni. Va considerato che la capacità di ridurre i tempi è un ottimo segno considerando che siamo in una fase di avvio. In molti casi, inoltre, gli uffici regionali sono abituati a esaminare soprattutto Aps e Odv e il confronto con qualifiche differenti ha richiesto una fase di studio e di analisi di cui è importante tenere conto. Nonostante tutte queste variabili, quindi, il dato è più che soddisfacente.
È chiaro che considerando circa 88mila enti, ragioniamo su numeri significati. Ciò significa che gli uffici regionali e provinciali dovranno affrontare un impegno importante, tra le verifiche e la gestione delle istruttorie delle nuove iscrizioni. In questa fase è necessario un approccio comune. Per questo motivo è in fase di consultazione con gli uffici regionali la bozza di una circolare sui diversi profili relativi alla verifica. Si tratta di un lavoro di scrittura condivisa per individuare prassi comuni e offrire a tutti un quadro chiaro. All’interno del documento si affrontano temi particolarmente sensibili e complessi, ad esempio sui poteri dell’ufficio del Runts e sulla gestione delle pratiche dei soggetti dotati di personalità giuridica o che la vogliano acquisire. La logica del documento è quella della stretta collaborazione. In generale, la direzione che si vuole prendere è indirizzata a cogliere autenticamente il significato e il senso di questa fase procedimentale-amministrativa, caratterizzata dall’interlocuzione tra l’ufficio e l’ente.
Sono previsti una serie di aggiornamenti della piattaforma insieme a UnionCamere da marzo a maggio, che prevedono diverse integrazioni tra cui la possibilità di modifica, deposito atti, riversamento dei dati delle imprese sociali. Anche questo è un processo in divenire, così come stabilito dal decreto ministeriale 106 del 2020.
Si tratta nel complesso di un processo partecipato. L’attenzione e la cura all’applicazione uniforme della normativa non è una prerogativa esclusiva del Ministero, perché vi è una forte spinta anche da parte degli uffici regionali e provinciali. Le analisi e gli approfondimenti vengono sviluppati molto spesso prima a quel livello e solo in un secondo momento con il Ministero. Si tratta di un processo bidirezionale che ci consente di lavorare in rete cambiando l’approccio culturale. Gli uffici regionali non si limitano a sottoporre la questione, ma anche a dare delle previsioni sulle possibili soluzioni. Dal nostro punto di vista, stiamo apprezzando che gli uffici scambino tra di loro informazioni e considerazioni, in quanto lo scambio reciproco ci dà il senso della progressiva sedimentazione della consapevolezza di far parte di un sistema unico. Il confronto collettivo ci consente di guardare i problemi attraverso una lente finora non considerata. In questo modo, il diritto del Terzo settore esce dalle pagine, dai decreti e si incardina nelle attività di tutti i giorni, nella vita delle organizzazioni. Alla costruzione della norma, segue la formazione del diritto vivente grazie alla collaborazione tra Ministero, Regioni e province autonome, centri di servizio per il volontariato, rappresentanze degli enti e ordini professionali. È una fase in cui si devono incentivare queste forme di interazione. La qualità dell’atto finale ne guadagnerà.
Si tratta di un processo in divenire, considerando tempi e risorse. Ad oggi i cittadini possono consultare gli enti iscritti. L’accesso alla piattaforma avverrà sempre tramite le modalità consuete e al raggiungimento di un volume rilevante renderemo applicabile le disposizioni previste dall’art. 37 del decreto 106 del 2020.
*Le considerazioni espresse nel presente testo sono frutto esclusivo del pensiero dell’autore e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza.