Controlli al Terzo settore, le novità del decreto in elaborazione

Il Capo Dipartimento per le politiche sociali, del Terzo settore e migratorie del Ministero del Lavoro Alessandro Lombardi intervenuto a Pisa sul tema ha spiegato lo stato di avanzamento del sistema che coinvolgerà i Centri di servizio per il volontariato e le reti nazionali

Le risorse per gestire il sistema dei controlli sono ancora insufficienti, ma il tema è all’attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Lo ha confermato il Capo Dipartimento per le politiche sociali, del Terzo settore e migratorie del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali Alessandro Lombardi intervenuto lo scorso sabato 22 marzo all’ultimo incontro dell’ottava edizione del corso di formazione “La riforma del terzo settore. Novità, problemi e percorsi di attuazione”. Il percorso formativo è stato organizzato da CesvotScuola Superiore Sant’Anna e Centro di Ricerca Maria Eletta Martini.

Tra i temi affrontati durante la giornata di lavori, infatti, c’è quello della disciplina dei controlli sul Terzo settore che prossimamente verrà disciplinata con un decreto ministeriale che fisserà principi, criteri e procedure per lo svolgimento delle attività. “È uno degli aspetti più significativi della riforma del Terzo settore – ha spiegato Lombardi –, la parte finale e conclusiva dell’intero meccanismo di regolazione. La disciplina è importante perché non vede solo il coinvolgimento degli uffici del Runts, ma anche il Terzo settore con le reti nazionali e i Centri di servizio per il volontariato che potranno ottenere l’autorizzazione per effettuare l’autocontrollo nei confronti dei propri aderenti”. Lombardi ha ricordato come si possa parlare di una compartecipazione dei Csv e delle reti nazionali all’esercizio di una funzione pubblica. “In questa prospettiva come Ministero del lavoro e delle politiche sociali – ha aggiunto – abbiamo sviluppato un percorso di ascolto e di confronto con le Regioni, le reti associative nazionali e le rappresentanze dei Csv proprio sulla costruzione del provvedimento. I lavori sono stati particolarmente proficui e hanno permesso di pervenire ad un prodotto di buona qualità che potrà cominciare il suo iter e dovrà essere acquisito sullo schema del decreto il parere del Ministero dell’Interno per poi approdare in sede di conferenza Stato – Regioni e ottenere l’intesa. Il sistema dei controlli è stato pensato anche in funzione della facilitazione delle attività da parte dei soggetti che poi concretamente opereranno siano essi funzionari pubblici degli uffici del Runts siano essi gli addetti ai controlli individuati dalle reti associative o i Csv”.

“Il sistema – ha aggiunto Lombardi – si baserà su una piattaforma informatica che sarà attivata all’interno del Runts, alla quale potranno accedere solo gli operatori legittimati, e anche sotto questo punto di vista la costruzione della piattaforma è un percorso condiviso. Approfitteremo dei mesi che ci separano dalla effettiva finalizzazione del decreto controlli proprio per disegnare e costruire la piattaforma che sarà curata concretamente dal partner istituzionale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, da Unioncamere tramite Infocamere, ma col dialogo con gli uffici del Runts e le rappresentanze del terzo settore e dei Csv. La partecipazione dei soggetti privati all’esercizio della funzione pubblica è anche sostenuta finanziariamente. Il codice del Terzo settore prevede uno stanziamento diretto ad una copertura parziale delle spese che le reti associative nazionali e i Csv sosterranno per l’effettuazione dei controlli. È stato evidenziato – ha concluso Lombardi – come queste risorse che nel corso degli anni hanno subito delle decurtazioni per effetto delle varie misure di spending review appaiono insufficienti. Sotto questo profilo una risposta ad invarianza delle risorse prova a darla lo schema del decreto controlli, in cui sono previsti differenti livelli di controllo in ragione delle dimensioni dell’ente che richiederanno un differente impegno da parte dei soggetti autorizzati. Ogni ragionamento sulla implementazione delle risorse destinate a sostenere le reti associative nazionali e i Csv in questa attività di controllo ovviamente non potrà che essere rimessa alle scelte del legislatore, ma il tema è all’attenzione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali”.

Durante la giornata di lavori si è discusso anche dei presupposti alla base della comfort letter inviata lo scorso 7 marzo dalla DG Concorrenza della Commissione Europa al governo italiano e di quanto le misure trovino giustificazione nella disciplina civilistica relativa al Terzo settore. È stato ricordato come la Commissione abbia chiarito che le misure relative alla tassazione dei redditi non appaiono selettive e pertanto non costituiscono un aiuto di Stato.

A intervenire durante la giornata, Luca Gori della Scuola Superiore Sant’Anna e direttore scientifico del Centro di Ricerca Maria Eletta Martini, Giammaria Gotti della Scuola Superiore Sant’Anna Daniele Erler, referente Area Consulenza di CSVnet e di Cantiere del Terzo settore.

Durante l’incontro è stato ricordato anche, sull’aspetto della disciplina fiscale, come nei prossimi mesi saranno coinvolte le circa 16.000 organizzazioni ancora iscritte all’anagrafe delle Onlus, anagrafe che verrà meno il 1° gennaio 2026. Gli enti iscritti all’anagrafe delle Onlus avranno tempo fino al 31 marzo 2026 per presentare la domanda di iscrizione al Runts.

* Le considerazioni espresse nella presente intervista sono frutto esclusivo del pensiero dell’intervistato e non hanno carattere in alcun modo impegnativo per l’Amministrazione di appartenenza.

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