Redatta in occasione del Summit sociale dei Capi di Stato e di Governo europei, la dichiarazione di Porto si esprime su lavoro, giovani e lotta alle discriminazioni, facendo riferimento anche alle imprese sociali
Contrasto all’esclusione sociale e alla povertà, lotta contro la povertà infantile, promozione dell’uguaglianza e dell’equità e sostegno ai giovani. Ma anche istruzione, competenze, lavoro, lotta alle diseguaglianze e sviluppo economico, sociale e ambientale.
Questi gli obiettivi generali della Dichiarazione di Porto sulle questioni sociali adottata l’8 maggio scorso al termine del Summit sociale dei Capi di Stato e di Governo europei.
La Dichiarazione esordisce con la constatazione che “ora più che mai l'Europa deve essere il continente della coesione sociale e della prosperità”. Da qui l’impegno a lavorare a “una ripresa collettiva, inclusiva, tempestiva e coesa” mettendo in campo lo stesso “spirito di unità e solidarietà” che ha già ispirato a marzo scorso l’avvio del piano Next Generation Eu, noto in Italia come Recovery Fund.
Nei 13 paragrafi in cui è articolata, la Dichiarazione fissa precisi obiettivi di azione per consentire all’UE e ai suoi Stati membri di intraprendere un percorso di riforma verso una ripresa equa, sostenibile e resiliente. Una ripresa collettiva, inclusiva, tempestiva e coesa che fortifichi la competitività, la resilienza e la dimensione sociale europea.
“Con la graduale ripresa dell'Europa dalla pandemia di Covid-19” – si legge nella Dichiarazione – “la priorità sarà passare dalla protezione alla creazione di posti di lavoro e migliorare la qualità del lavoro, ambiti in cui le piccole e medie imprese (comprese le imprese sociali) svolgono un ruolo fondamentale”.
Questo espresso riferimento all’impresa sociale ne riconosce indubbiamente il ruolo determinante nel perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale a livello nazione ed europeo, palesando l’opportunità di valorizzare questo modello di impresa per la sua capacità di generare occupazione, valorizzare le fragilità, investire in dinamicità e innovazione.
In via generale, l’attuazione dei principi fondamentali dell’UE e del Pilastro europeo dei diritti sociali è considerata necessaria e funzionale per garantire la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro nel quadro di una ripresa inclusiva, intensificando gli sforzi per combattere la discriminazione, colmare i divari di genere a livello occupazionale, retributivo e pensionistico e per promuovere l’uguaglianza e l’equità di ogni individuo nella nostra società.
A questo proposito, la Dichiarazione richiama il Piano di Azione sul pilastro europeo dei diritti sociali presentato dalla Commissione europea il 4 marzo 2021.
L’Action Plan in questione potrà difatti fornire utili orientamenti nell’attuazione dei principi del Pilastro, nell’ambito di uno sforzo comune degli Stati membri e dell’UE nei settori dell’occupazione, delle competenze, della salute e della protezione sociale, oltre che della riduzione della povertà.
Per fare ciò – si legge nella Dichiarazione – “metteremo l'istruzione e le competenze al centro della nostra azione politica”.
L’obiettivo è dunque quello di sostenere maggiori investimenti in materia di istruzione, formazione professionale e apprendimento nonché miglioramento del livello delle competenze e riqualificazione, in modo da stimolare le transizioni occupazionali verso settori con una crescente domanda di manodopera.
La Dichiarazione non manca di considerare i gruppi sociali particolarmente vulnerabili, quali i disoccupati di lunga durata, gli anziani, le persone con disabilità e le persone senza fissa dimora, in riferimento ai quali i capi di Stati e di Governo UE firmatari della Dichiarazione intendono promuovere la riduzione delle disuguaglianze, difendere i salari equi, combattere l’esclusione sociale e la povertà, perseguendo inoltre l’obiettivo di lottare contro la povertà infantile e di far fronte ai rischi di esclusione cui sono esposti.
Prioritarie sono valutate le azioni a sostegno dei giovani duramente colpiti dalla crisi Covid-19, che ne ha profondamente leso la partecipazione al mercato del lavoro e i piani di istruzione e formazione.
Considerato che i giovani rappresentano una fonte indispensabile di dinamismo, talento e creatività per l’Europa, è dichiarato l’impegno a valorizzare il loro ruolo di forza trainante della ripresa verde e digitale inclusiva, anche sfruttando appieno il potenziale di Erasmus+ al fine di promuovere la mobilità attraverso l’Europa di tutti gli studenti e apprendisti.