L’agenda dei lavori delle istituzioni europee dal 15 al 28 maggio 2023

Alcuni atti di possibile interesse per il Terzo settore dal monitoraggio delle attività del Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea e dalle altre Istituzioni europee

PARLAMENTO EUROPEO

Sessione plenaria
La prossima seduta è convocata il 31 maggio 2023 a Bruxelles.
L’ordine del giorno è consultabile al link: https://www.europarl.europa.eu/sedcms/documents/PRIORITY_INFO/1014/SYN_PDOJ_May%20II_BRU_EN.pdf

Commissioni parlamentari

Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL)
La prossima seduta è convocata il 24 maggio 2023.


CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

Si segnala in particolare:

Formazioni del Consiglio:

Consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori”
Non sono previste sessioni.

Consiglio “Istruzione, gioventù, cultura e sport”
Prossime sessioni:
15 maggio 2023.

Consiglio “Giustizia e affari interni”
Non sono previste sessioni.

Consiglio “Ambiente”
Non sono previste sessioni.

Organi preparatori:

Comitato per la protezione sociale
Non sono previste sessioni.

Gruppo “Questioni sociali”
Prossime sessioni:
15, 22, 25 e 26 maggio 2023.

Gruppo “Gioventù”
Non sono previste sessioni.

Gruppo “Asilo”
Non sono previste sessioni.

Gruppo “Ambiente”
Prossime sessioni:
15, 16, 17 e 22 maggio 2023.


 COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO (CESE)

Sessione plenaria
Non sono previste sessioni.

Sezioni
Sezione “Occupazione, affari sociali e cittadinanza” (SOC)
Prossima sessione: 31 maggio 2023


NOTIZIE DALL’UNIONE EUROPEA

Condanna del Parlamento europeo nei confronti dell'Italia, dell'Ungheria e della Polonia per la retorica anti-LGBT

Il 20 aprile 2023 il Parlamento europeo ha approvato un emendamento che condanna fermamente la diffusione di retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell'Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia. L'emendamento è stato approvato con 282 voti a favore, 235 contrari e 10 astenuti e inserito dalla delegazione dei Verdi.

La votazione è avvenuta all'interno della più ampia risoluzione sulla depenalizzazione universale dell'omosessualità, alla luce dei recenti sviluppi in Uganda, approvata invece con 416 voti a favore, 62 contrari e 36 astenuti.

Si legge nel testo approvato che l'Europarlamento "esprime preoccupazione per gli attuali movimenti retorici anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtq a livello globale, alimentati da alcuni leader politici e religiosi in tutto il mondo, anche nell'Ue; ritiene che tali movimenti ostacolino notevolmente gli sforzi volti a conseguire la depenalizzazione universale dell'omosessualità e dell'identità transgender, in quanto legittimano la retorica secondo cui le persone Lgbtq sono un'ideologia anziché esseri umani; condanna fermamente la diffusione di tale retorica da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell'Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia".

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