L’agenda dei lavori delle istituzioni europee dal 30 maggio al 12 giugno 2022

Alcuni atti di possibile interesse per il Terzo settore dal monitoraggio delle attività del Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea e dalle altre Istituzioni europee

PARLAMENTO EUROPEO 

SESSIONE PLENARIA
La prossima seduta è convocata il 6 giugno 2022 a Strasburgo.
L’ordine del giorno è consultabile al link: SYN_POJ_June I_STR_EN.pdf (europa.eu)

COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL)
La prossima seduta è convocata il 13 giugno 2022.
Tra gli atti in calendario si segnala:

Piano d’azione europeo per l’economia sociale

DATI GENERALI
Procedura: 2021/2179 (Ini)
Relatore: Jordi Canas (Partido de la Ciudadanía – Spagna)

LAVORI PARLAMENTARI
L’atto è stato assegnato il 7 ottobre 2021 alla “Commissione per l’occupazione e gli affari sociali” (Empl). Il relatore è stato nominato il 20 ottobre 2021.
È previsto il parere della “Commissione per lo sviluppo regionale”.

CONTENUTI
Il 1 dicembre 2019 il presidente della Commissione europea ha incaricato il Commissario per l'occupazione e i diritti sociali di elaborare un “Piano d'azione europeo per l'economia sociale” (da pubblicare nel quarto trimestre 2021), per rafforzare gli investimenti sociali, sostenere gli attori dell'economia sociale e le imprese sociali, per avviare, aumentare, innovare e creare posti di lavoro.

Il percorso per l’adozione del Piano è stato sin qui segnato da diverse tappe.

Dal 1 marzo al 26 aprile 2021 si è svolta una consultazione pubblica sulla proposta del Piano: sono state raccolte 133 risposte da parte di cittadini ed entità di Paesi UE e non UE, di diversa natura fra cui le organizzazioni cooperative e dell’economia sociale europee, attori dei vari settori dell’economia sociale, ONG e rappresentanti istituzionali a tutti i livelli, nazionali, regionali, locali.

Il 7 maggio 2021, in occasione del Porto Social Summit, i capi di Stato e di Governo hanno adottato la Dichiarazione di Porto, nella quale si sottolinea l'importanza di seguire l'attuazione degli obiettivi del Pilastro europeo dei diritti sociali entro il 2030 e il ruolo chiave delle imprese sociali per creare posti di lavoro di qualità e migliorare la qualità di quelli esistenti.

Il 26 e 27 maggio 2021 si è svolto il Vertice europeo dell’Economia sociale, organizzato dalla Commissione europea e dalla città di Mannheim in collaborazione con Social Economy Europe, le organizzazioni ad essa aderenti e un gran numero di organizzazioni dell'economia sociale, imprese, centri di ricerca e università.

Il 1 luglio 2021 il Comitato europeo delle regioni ha approvato all'unanimità il proprio parere sul Piano d'azione per l'economia sociale.

Il 13 luglio 2021, nella riunione ministeriale del “Comitato di monitoraggio della Dichiarazione di Lussemburgo sull'Economia Sociale”, presieduto dal Portogallo, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano ha accettato formalmente di assumerne la guida, a nome dell'Italia, nel 2022.

Verso la parità di diritti per le persone con disabilità  

DATI GENERALI
Procedura: 2022/2026 (Ini)
Relatore: Anne-Sophie Pelletier (La France Insoumise - Francia)
Relatore ombra (italiano): Caterina Chinnici (Pd)

LAVORI PARLAMENTARI
L’atto è stato assegnato il 10 marzo 2022 alla “Commissione libertà civili, giustizia e affari interni” e, in sede consultiva, alla “Commissione per l’occupazione e gli affari sociali”.

CONTENUTI
Nel marzo 2021 la Commissione europea ha adottato la strategia per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030.

La strategia si basa sui risultati della precedente strategia europea sulla disabilità 2010-2020, che ha spianato la strada a un'Europa senza barriere e a responsabilizzare le persone con disabilità in modo che possano godere dei loro diritti e partecipare pienamente alla società e all'economia. Nonostante i progressi compiuti nell'ultimo decennio, le persone con disabilità devono ancora affrontare notevoli ostacoli e presentano un rischio più elevato di povertà ed esclusione sociale.

L'obiettivo della presente strategia è progredire verso la garanzia che tutte le persone con disabilità in Europa, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall'origine etnica, dalla religione o dalle convinzioni personali, dall'età o dall'orientamento sessuale,

  • godere dei loro diritti umani;
  • avere pari opportunità, pari accesso per partecipare alla società e all'economia;
  • sono in grado di decidere dove, come e con chi vivere;
  • circolare liberamente nell'UE indipendentemente dalle loro esigenze di sostegno;
  • e non subiscono più discriminazioni.

Questa nuova e rafforzata strategia tiene conto della diversità della disabilità, che comprende menomazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine (in linea con l'articolo 1 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità), che sono spesso invisibili.

Affrontando i rischi di molteplici svantaggi affrontati da donne, bambini, anziani, rifugiati con disabilità e persone con difficoltà socioeconomiche, promuove una prospettiva intersezionale in linea con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile e gli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG).

La nuova strategia contiene pertanto una serie ambiziosa di azioni e iniziative faro in vari settori e ha numerose priorità, come

  • accessibilità: potersi muovere e risiedere liberamente ma anche partecipare al processo democratico;
  • avere una qualità di vita dignitosa e vivere in modo indipendente in quanto si concentra in particolare sul processo di deistituzionalizzazione, protezione sociale e non discriminazione sul lavoro;
  • pari partecipazione in quanto mira a proteggere efficacemente le persone con disabilità da qualsiasi forma di discriminazione e violenza, per garantire pari opportunità e accesso alla giustizia, all'istruzione, alla cultura, allo sport e al turismo, ma anche parità di accesso a tutti i servizi sanitari;
  • il ruolo dell'UE per dare l'esempio;
  • l'intenzione dell'UE di realizzare tale strategia;
  • promuovere i diritti delle persone con disabilità a livello globale.

La Commissione sosterrà gli Stati membri nell'elaborazione delle loro strategie e piani d'azione nazionali per attuare ulteriormente la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e la legislazione dell'UE in materia.

La Commissione europea invita gli Stati membri a contribuire a questa nuova e rafforzata strategia quale quadro per le azioni dell'UE e per l'attuazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.


CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

Si segnala in particolare:

Formazioni del Consiglio:

Consiglio “Occupazione, politica sociale, salute e consumatori”
Prossime sessioni:
14 e 16 giugno 2022

Consiglio “Istruzione, gioventù, cultura e sport”
Non sono previste sessioni.

Consiglio “Giustizia e affari interni”
Prossime sessioni:
9 giugno 2022

Consiglio “Ambiente”
Non sono previste sessioni.

Organi preparatori:

Comitato per la protezione sociale
Non sono previste sessioni.

Gruppo “Questioni sociali”
Prossime sessioni:
18 e 23 maggio 2022

Gruppo “Gioventù”
Non sono previste sessioni.

Gruppo “Asilo”
Non sono previste sessioni.

Gruppo “Ambiente”
Prossime sessioni:
1, 2, 3 e 7 giugno 2022


COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO (CESE)

Sessione plenaria
Non sono previste sessioni.

Sezioni

Sezione “Occupazione, affari sociali e cittadinanza” (SOC)
Prossima sessione: 30 maggio 2022.


NOTIZIE DALL’UNIONE EUROPEA

Fondo sociale per il clima

Nell’ambito degli sforzi per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, l’UE punta a introdurre ulteriori requisiti per la riduzione delle emissioni nell’edilizia e nei trasporti. Le nuove regole spingeranno i cittadini e le imprese ad investire in fonti energetiche alternative, in un migliore isolamento e in trasporti più puliti.

In particolare, al fine di sostenere le famiglie vulnerabili e le piccole imprese in questa transizione, la Commissione europea ha proposto la creazione di un Fondo sociale per il clima da 72 miliardi di euro per il periodo che va dal 2025-2032. La creazione del fondo forma parte del pacchetto legislativo “Pronti per il 55” che punta a realizzare gli obiettivi del Green Deal europeo.

La proposta, elaborata congiuntamente dalla Commissione per l’ambiente (ENVI) e da quella per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL), mira a stabilire delle definizioni comuni in tutta l’UE per la povertà energetica e la povertà da mobilità.

Il Parlamento europeo dovrebbe adottare la propria posizione durante la plenaria di inizio giugno, in modo tale da consentire l'avvio dei negoziati sul testo finale con il Consiglio.

Per i dettagli: Fondo sociale per il clima: le idee del PE per una transizione energetica giusta | Attualità | Parlamento europeo (europa.eu)

Approvata risoluzione del Parlamento europeo per l’adozione di uno statuto unitario delle associazioni transfrontaliere europee e le organizzazioni non-profit

Il 17 febbraio 2022 la sessione plenaria del Parlamento europeo ha adottato una risoluzione recante raccomandazioni alla Commissione su uno statuto delle associazioni transfrontaliere europee e delle organizzazioni senza scopo di lucro.

Nella risoluzione è sottolineato il ruolo essenziale della società civile, che contribuisce a una serie di settori cruciali – promozione della democrazia, protezione delle minoranze, assistenza sanitaria e servizi sociali – pur comprendendo che il loro lavoro transfrontaliero e gli sforzi finanziari sono aumentati considerevolmente.

Tuttavia non esiste ancora un quadro legislativo paneuropeo armonizzato che consenta a tutti coloro che vogliono impegnarsi e organizzarsi per attività senza scopo di lucro di farlo a livello transfrontaliero.

Di conseguenza, in assenza di una legislazione europea, il lavoro transfrontaliero del settore senza scopo di lucro è caratterizzato da incertezza giuridica, discrepanze, pratiche diverse e ostacoli a livello nazionale.

La risoluzione mira quindi a raccogliere in un corpus normativo unitario e completo regole comuni per la costituzione, l’organizzazione e lo scioglimento delle organizzazioni senza scopo di lucro, così superando il mosaico delle previsioni nazionali attraverso uno standard normativo europeo uniforme e certo.

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