Alcuni atti di possibile interesse per il Terzo settore dal monitoraggio delle attività del Parlamento europeo, Consiglio dell’Unione europea e dal Comitato economico e sociale europeo (Cese)
La prossima seduta è convocata lunedì 8 marzo 2021 alle 17.00 a Bruxelles.
L’ordine del giorno delle sedute è consultabile al link: SYN_POJ_March I_BRU_a_EN.pdf (europa.eu).
Si segnala in particolare:
DATI GENERALI
Procedura: 2020/2086(INI)
Relatore: Langensiepen Katrin (Gruppo Verdi – Germania)
Relatore ombra italiano: Zambelli Stefania (Lega – Italia)
LAVORI PARLAMENTARI
Il 7 maggio 2020 il documento è stato assegnato alla competente “Commissione per l’occupazione e gli affari sociali” (EMPL).
Il 27 gennaio 2021 si è concluso l’esame in Commissione.
Il 3 febbraio 2021 il relatore ha svolto la relazione in sessione plenaria.
L’8 marzo 2021 è calendarizzato il seguito dell’esame.
CONTENUTI
La proposta di risoluzione intende garantire l’eguaglianza e la non discriminazione dei soggetti con disabilità, invitando le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a ribadire il loro impegno di realizzare un’uguaglianza inclusiva per le persone con disabilità, di dare piena attuazione alla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD) e di intensificare gli sforzi per creare un mercato del lavoro dell’UE inclusivo, accessibile e non discriminatorio per le persone con disabilità e per tutti.
In particolare, nella proposta si invitano la Commissione e gli Stati membri ad adottare norme volte ad assicurare un luogo di lavoro inclusivo, accessibile e non discriminatorio e ad avviare campagne di sensibilizzazione sul tema.
Si rammenti che la direttiva 2000/78/CE è stata recepita in Italia con il d.lgs. 9 luglio 2003, n. 216, in esecuzione del disposto della legge comunitaria per il 2001 (legge 1 marzo 2002, n. 39).
Al riguardo, il legislatore italiano ha delegato il Governo all’emanazione del d.lgs. citato limitandosi a dettare semplici criteri direttivi generali senza prevedere principi quadro speciali. In particolare, nel provvedimento di attuazione sono introdotte le definizioni di “discriminazione diretta” e “discriminazione indiretta”, ampliando contestualmente l’operatività della tutela antidiscriminatoria rispetto al dettato della direttiva.
In tale contesto, di particolare rilevanza è la disposizione che introduce nell’ordinamento nazionale, seppure in maniera indiretta (e con valenza limitata all’ambito di intervento del provvedimento), una definizione del c.d. mobbing, individuato nell’attuazione di molestie ovvero di comportamenti indesiderati con lo scopo e l’effetto di violare la dignità personale creando un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo. Anche tali “molestie” vengono considerate come comportamenti discriminatori. Contro gli atti discriminatori (e quindi anche contro il mobbing) si prevedono una serie di tutele anche sul piano giurisdizionale. In primo luogo, sono considerati nulli, in materia di lavoro, i patti o atti volti a discriminare per i motivi suddetti. Per agevolare la prova dei fatti discriminatori, si ammettono le presunzioni semplici anche sulla base di dati statistici. Inoltre, oltre a prevedersi la possibilità di ottenere il risarcimento del danno anche non patrimoniale, si attribuisce al giudice il potere di ordinare la cessazione del comportamento discriminatorio, nonché la rimozione degli effetti.
DATI GENERALI
Procedura: 2020/2244(INI)
Relatore: Gálvez Muñoz Lina (PSE – Spagna)
LAVORI PARLAMENTARI
Il 26 novembre 2020 il provvedimento è stato assegnazione alla “Commissione per l’occupazione egli affari sociali” (EMPL).
Il 23 febbraio 2021 si è concluso l’esame in Commissione.
Il 10 marzo 2021 è calendarizzato l’inizio dell’esame in sessione plenaria.
CONTENUTI
La proposta di risoluzione si basa sulla considerazione che la crescita economica abbia automaticamente ricadute positive su tutti i settori della società. Per questo intende incentivare un’economia sociale di mercato basata sulla giustizia e l’equità sociale.
Nel contesto delle transizioni verde e digitale, di fronte all’invecchiamento della popolazione e alla crisi in ambito assistenziale, la risoluzione vuole potenziare, in particolare, il mercato del lavoro e le relazioni occupazionali, i sistemi previdenziali e assistenziali.
Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL).
Le sedute riprenderanno giovedì 4 marzo 2021.
Si segnala in particolare:
Fondo sociale europeo plus (ESF+) 2021–2027
DATI GENERALI
Procedura: 2018/0206(COD) – procedura legislativa ordinaria – codecisione
Relatore: David Casa (PPE – Malta)
Relatori ombra italiani: Brando Benifei (PD) e Simona Baldassarre (Lega)
LAVORI PARLAMENTARI
Il 27 giugno 2018 è stata espressa una valutazione complessivamente positiva da parte del Governo italiano (v. Relazione del Governo).
Il 28 gennaio 2021 è stato raggiunto l’accordo politico tra Parlamento europeo e Consiglio dell’UE sul progetto di regolamento che istituisce il Fondo come parte del bilancio europeo per il periodo 2021-2027.
Si è in attesa della prima deliberazione del Consiglio dell’UE (esame in prima lettura).
Il 4 marzo 2021 è prevista la votazione da parte della EMPL sugli esiti dell’accordo raggiunto.
CONTENUTI
Il FSE+ è volto a contribuire al finanziamento dell’attuazione dei principi dei diritti sociali: intende difatti sostenere gli investimenti nella creazione di posti di lavoro, nell’istruzione e nella formazione, nonché nell’inclusione sociale, nell’accesso all’assistenza sanitaria e nelle misure volte all’eliminazione della povertà.
L’attuale FSE+ riunisce il Fondo sociale europeo, l’iniziativa per l’occupazione giovanile, il Fondo di aiuti europei agli indigenti e il programma per l’occupazione e l’innovazione sociale.
Il Fondo è stato proposto per la prima volta dalla Commissione europea nel 2018 proprio per essere inserito nel QFP del 2021 e con la pandemia da Covid-19 le sue misure sono state rafforzate.
Il FSE+ investirà nei giovani, tra i più colpiti dalla crisi socioeconomica che ha causato il Covid-19: in molti Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia, c’è difatti un’alta percentuale di NEET (soggetti tra i 15 e i 29 anni, non occupato e privi di un percorso scolastico o formativo). In questo contesto, l’obiettivo è di destinare almeno il 12,5% delle risorse del FSE+ ad azioni concrete volte ad aiutare i giovani permettendogli di trovare un lavoro e conseguire una qualifica. A tal fine, è previsto che ogni Stato membro destini un importo adeguato ad azioni mirate a sostegno di misure per l’occupazione giovanile.
Il FSE+ si occuperà, poi, di sostenere direttamente l’innovazione sociale nella sua nuova componente “Occupazione e innovazione sociale”, con una dotazione finanziaria di 676 milioni di euro. Sosterrà le persone più vulnerabili colpite dalla perdita di posti di lavoro e da diminuzioni di reddito: per questo motivo, è richiesto agli Stati membri di destinare almeno il 25% delle proprie risorse del FSE+ alla promozione dell’inclusione sociale. Per di più, verranno forniti prodotti alimentari e assistenza materiale di base alle persone indigenti con l’integrazione di FSE+ e FEAD, il fondo di aiuti agli indigenti.
Infine, è previsto un forte investimento sui minori che hanno sofferto e soffriranno le conseguenze della crisi: la povertà infantile è un fenomeno molto diffuso negli Stati membri UE e per questo si richiede un investimento di almeno il 5% delle risorse alla lotta di questo problema in quegli Stati con un livello di povertà infantile superiore alla media europea; gli altri Stati membri dovranno comunque destinare un importo adeguato alla gestione di tale fenomeno.
DATI GENERALI
Procedura: 2020/2244(INI)
Relatore: Gálvez Muñoz Lina (PSE – Spagna)
LAVORI PARLAMENTARI
Il 26 novembre 2020 il provvedimento è stato assegnazione alla “Commissione per l’occupazione egli affari sociali” (EMPL).
Il 23 febbraio 2021 si è concluso l’esame in Commissione.
Il 10 marzo 2021 è calendarizzato l’inizio dell’esame in sessione plenaria.
CONTENUTI
La proposta di risoluzione si basa sulla considerazione che la crescita economica abbia automaticamente ricadute positive su tutti i settori della società. Per questo intende incentivare un’economia sociale di mercato basata sulla giustizia e l’equità sociale.
Nel contesto delle transizioni verde e digitale, di fronte all’invecchiamento della popolazione e alla crisi in ambito assistenziale, la risoluzione vuole potenziare, in particolare, il mercato del lavoro e le relazioni occupazionali, i sistemi previdenziali e assistenziali.
La protezione delle persone con disabilità attraverso petizioni
DATI GENERALI
Procedura: 2020/2209(INI)
Relatore: Agius Saliba Alex (Partito Laburista – Malta)
Relatore ombra italiano: Zambelli Stefania (Lega)
LAVORI PARLAMENTARI
Il 22 ottobre 2020 la petizione è stata assegnata alla Commissione per le petizioni.
È previsto il parere della “Commissione per l’occupazione e gli affari sociali” (EMPL) e della “Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni” (LIBE).
CONTENUTI
La petizione è volta a incentivare la protezione delle persone con disabilità.
Uno statuto per le associazioni transfrontaliere europee e le organizzazioni non-profit
DATI GENERALI
Procedura: 2020/2026(INL)
Relatore: Lagodinsky Sergey (Verdi – Germania)
LAVORI PARLAMENTARI
L’atto è stato assegnato il 13 febbraio 2020 all’esame della “Commissione affari legali” ed è previsto il parere della “Commissione per l’occupazione e gli affari sociali” (EMPL) e della “Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni” (LIBE), che già lo ha reso il 18 maggio 2020.
CONTENUTI
La proposta mira a raccogliere in un corpus unitario e completo regole comuni per la costituzione, l’organizzazione e lo scioglimento delle organizzazioni senza scopo di lucro, così superando il mosaico delle previsioni nazionali attraverso uno standard normativo europeo uniforme e certo.
Si segnala in particolare:
Sessione plenaria
Non sono in calendario sedute.
Sezioni