Due recenti sentenze del Consiglio di Stato spingono a una riflessione sul tema della co-progettazione, il rapporto con i dispositivi previsti dal codice del Terzo settore e soprattutto quello del trattamento economico. Il commento del costituzionalista Luca Gori
L’Agenzia delle entrate ha reso disponibili gli elenchi con tutte le preferenze dei contribuenti che hanno scelto di destinare una percentuale pari al 5 per mille dell’imposta Irpef a enti che operano in settori di riconosciuto interesse pubblico per finalità di utilità sociale
La riforma dell’ordinamento sportivo che interessa anche il Terzo settore attivo in questo ambito, prevede che molte collaborazioni siano considerate lavoro autonomo e subordinato. In attesa di ulteriori modifiche previste dall’ultimo correttivo in discussione, facciamo chiarezza sulle previsioni certe
Proposte modalità per la creazione di posti di lavoro, stimolare l’economia locale e rafforzare la coesione sociale e territoriale. Presentato, inoltre, un sito web con informazioni sui finanziamenti, le opportunità di formazione, gli eventi, le informazioni specifiche per Paese e su dove reperire ulteriori risorse
In vista del prossimo 30 giugno ecco un punto su obblighi e scadenze per gli enti del Terzo settore che hanno concluso in modo positivo la “trasmigrazione” completo di relativi link e riferimenti normativi
Tutte le indicazioni sulla scadenza prevista per fine mese, obbligatoria per associazioni, fondazioni e Onlus che hanno ricevuto sovvenzioni, sussidi, vantaggi, contributi o aiuti, in denaro o in natura, non aventi carattere generale e privi di natura corrispettiva, retributiva o risarcitoria, pari o superiori a 10.000 euro
L’obiettivo della ricerca di quest’anno promossa da Terzjus rivolta agli enti del terzo settore iscritti al registro unico nazionale e la riforma è di indagare il punto di vista delle organizzazioni iscritte alla sezione “Altri enti del Terzo settore”
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali li ha resi pubblici sul proprio sito a correzione di quello uscito il 6 aprile 2023 in cui erano state erroneamente riportate alcune posizioni già ricomprese nell'elenco degli enti ammessi al beneficio per il medesimo anno finanziario