Regimi fiscali Terzo settore, le risposte da Telefisco

L’Agenzia delle entrate ha risposto in merito alla possibilità di utilizzo del regime semplificato e quello della 398 del 1991 per organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale

In occasione del Telefisco tenutosi lo scorso 5 febbraio, l’Agenzia delle entrate ha risposto ad alcuni quesiti riguardanti anche la normativa del Terzo settore.

Nello specifico, in merito al rapporto fra il regime semplificato di cui alla legge 190 del 2014 (cosiddetto regime dei contribuenti minimi) e quello di cui alla legge 398 del 1991, è stato ribadito come gli stessi non possano essere fruiti contemporaneamente sia ai fini dell’Iva che delle imposte dirette, ma solo in maniera alternativa. La ragione di ciò sta nel fatto che entrambi i regimi opzionali si caratterizzano per una propria autonoma disciplina, che prevede differenti presupposti di accesso oltre che distinti adempimenti fiscali.

Il caso che qui rileva è quello di un’organizzazione di volontariato (Odv) o di un’associazione di promozione sociale (Aps), che decida legittimamente di optare, ai soli fini Iva, per il regime dei contribuenti minimi; qualora in precedenza l’ente abbia optato per il regime 398, non potrà più continuare ad avvalersi, ai fini Ires, di tale regime forfettario per la determinazione del reddito.

Per approfondire il tema si rimanda agli articoli “Terzo settore, gli enti “possono avvalersi” del regime forfettario” e “Iva e Terzo settore: come scegliere tra il regime forfettario e quello della 398.

© Foto in copertina di Lorena Pagnon, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"

La cassetta degli Attrezzi

Vademecum, format,
guide e tanti
strumenti per il non profit

vai alla sezione
cassetta degli attrezzi

Registrati alla Newsletter

Un Progetto di

forum terzo settore
CSVnet