Il volontario è una persona che, per sua libera scelta, svolge attività in favore della comunità e del bene comune.
La riforma del terzo settore ne riconosce il valore e il ruolo, come uno degli elementi caratterizzanti dell’intero sistema. Rispetto al passato, il codice si riferisce esplicitamente alla persona che fa volontariato, non più alla sola attività, e sottolinea che può donare la sua opera anche negli enti del terzo settore.
Quando un ente si avvale del supporto di volontari non occasionali per le proprie attività, deve tenere obbligatoriamente un registro dedicato, collegato a un’altra novità della riforma: la necessità di assicurazione.
Chi svolge attività volontaria, inoltre, non può ricevere alcun tipo di retribuzione da parte dell’ente: sono ammessi solo rimborsi delle spese effettivamente sostenute e documentate.
La riforma del terzo settore prevede un insieme di misure per la promozione della cultura del volontariato come forme di informazione e sensibilizzazione ma anche di incentivazione e promozione e riconoscimento delle competenze sviluppate facendo volontariato.
Il codice del terzo settore, inoltre, regolamenta anche la gestione del lavoro nel terzo settore, i cui contratti sono sottoposti a quelli collettivi nazionali sottoscritti dalle organizzazioni sindacali maggiormente. rappresentative. La differenza retributiva tra lavoratori dipendenti non può essere superiore al rapporto uno a otto.