Rigenerazione periferie: è necessario coinvolgere il Terzo settore

La conversione del dl Cultura il Piano Olivetti per la cultura prevede l’avvio di azioni di co-progettazione con le organizzazioni che operano sui territori

Con la legge 21 febbraio 2025, n. 16 è stato convertito, con modificazioni, il cosiddetto dl “Cultura” (n. 201/2024) che contiene misure concernenti, tra l’altro, il “Piano Olivetti per la cultura”, il sostegno all’editoria e alle librerie, il finanziamento degli istituti culturali al rimborso della Carta Giovani e l’App18, i fondi dedicati alle celebrazioni del 25esimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio. Il testo è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 46 del 25 febbraio 2025.

Il già citato Piano è ispirato alla figura di Adriano Olivetti e volto a favorire lo sviluppo della cultura, a promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, nonché a valorizzare le biblioteche, la filiera dell’editoria libraria, gli archivi e gli istituti storici e culturali.

Per quanto riguarda il Terzo settore e il non profit in generale viene citato il necessario coinvolgimento del Terzo settore in attività di coprogettazione ai sensi dell’art. 55 del codice del Terzo settore in relazione alla rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento (art.1, comma 1, lett. b)).

© Foto in copertina di Ugo Rea, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"

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