Ristori quater e non profit: indennizzi, bonus e più tempo per i pagamenti

Nuove misure di sostegno per le attività produttive, i lavoratori e i professionisti coinvolti dall’emergenza Covid 19. Dall’Imu ai bonus per associazioni e società sportive, ai contributi per lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo 

È entrato in vigore il 30 novembre scorso il decreto Ristori quater (d.l. n. 157/2020), che introduce ulteriori misure di sostegno per le attività produttive, i lavoratori e i professionisti coinvolti dall’emergenza Covid.

A seguito del nuovo scostamento di bilancio da 8 miliardi di euro, approvato la scorsa settimana dal Parlamento, è stata approvata la sospensione e il rinvio delle principali scadenze fiscali in calendario e l’ulteriore ampliamento della platea delle attività che possono usufruire degli indennizzi a fondo perduto, includendo anche diverse categorie di agenti e rappresentanti di commercio. Alcune di queste misure interessano anche le realtà del terzo settore e del non profit in generale.

Diverse le misure di interesse, tra le quali l’esenzione dal versamento Imu, la previsione di bonus e indennizzi per i lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo e i lavoratori sportivi, l’incremento del fondo per il sostegno alle associazioni sportivo dilettantistiche (Asd) e alle società sportivo dilettantistiche (Ssd).

Individuazione dei soggetti esenti dal versamento Imu

Intervenendo sui diversi provvedimenti che hanno sancito, in riferimento a determinate attività economiche, la sospensione di versamento della seconda rata dell’Imu 2020 in scadenza il prossimo 16 dicembre (decreto “Agosto” d.l. n. 104/2020; decreto “Ristori” d.l. n. 137/2020; decreto “Ristori-bis” d.l. n. 149/2020), viene anzitutto chiarito che il pagamento non è dovuto quando il gestore dell’attività economica coincide con il “soggetto passivo d’imposta” (la modifica, pertanto, consente di riconoscere l’esonero anche nei casi in cui, come avviene per gli immobili detenuti in leasing, il soggetto passivo non è il proprietario degli stessi). In sintesi, i decreti precedenti hanno sospeso il pagamento Imu per alcune categorie di soggetti, ora vengono estese anche a tutti i soggetti passivi di imposta e non più solo ai proprietari.

Bonus per lavoratori stagionali e collaboratori sportivi

Il decreto rinnova le indennità onnicomprensive per lavoratori stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo e collaboratori sportivi accordando un bonus una tantum da 800 e 1.000 euro da richiedere entro la metà di dicembre.

Con riferimento, in particolare, al mondo dello sport, il rinnovo dell’indennità una tantum di 800 euro è riconosciuta ai lavoratori sportivi che a causa dell’emergenza epidemiologica hanno visto cessare i propri rapporti di collaborazione con:

  • il Comitato Olimpico Nazionale (Coni),
  • il Comitato Italiano Paralimpico (Cip),
  • le federazioni sportive nazionali,
  • gli enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni e dal Cip,
  • le società e associazioni sportive dilettantistiche,
  • le discipline sportive associate.

I collaboratori sportivi hanno tempo fino alle 24 del 7 dicembre 2020 per inoltrare la domanda.

Per accedere all’erogazione dell’indennità, sono considerati cessati tutti i rapporti di collaborazione scaduti entro il 30 novembre 2020 e non rinnovati.

Incrementato il Fondo per il sostegno alle Asd e alle Ssd

La dotazione del Fondo unico per il sostegno delle associazioni sportive e società sportive dilettantistiche, istituito dall’art. 3 del decreto legge n. 137/2020 è incrementata di 92 milioni di euro per l’anno 2020.

La norma intende evidentemente garantire un adeguato supporto economico in favore delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività istituzionale a seguito dei provvedimenti statali di sospensione delle attività sportive.

Rinvii e sospensioni fiscali

Il provvedimento prevede inoltre:

  • il rinvio al 30 aprile 2021 dei versamenti del secondo acconto dell’Irpef, dell’Ires e dell’Irap a carico delle partite Iva e delle imprese con ricavi fino a 50 milioni di euro che hanno subito una perdita di almeno il 33% rispetto al primo semestre 2019. I settori economici individuati nel decreto Ristori Bis e i gestori di ristoranti che si trovano nelle zone arancioni accederanno alla proroga a prescindere dai requisiti;
  • la sospensione dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi previdenziali di dicembre, per le aziende e i professionisti con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro e che abbiano registrato un calo del 33% a novembre 2020 rispetto a novembre 2019. Tale sospensione sarà applicata anche a tutte le attività economiche che sono state chiuse con il Dpcm del 3 novembre, a quelle oggetto di misure restrittive con sede nelle zone rosse, ai ristoranti nelle zone arancioni e rosse;
  • un fondo taglia tasse da 5,3 miliardi di euro per realizzare nel 2021 la perequazione delle misure fiscali e di ristoro concesse con i provvedimenti adottati durante l’emergenza. L’esonero totale o parziale delle tasse potrà applicarsi ai soggetti che abbiano beneficiato delle sospensioni fiscali e contributive e che registrano una significativa perdita di fatturato;
  • l’incremento, con 500 milioni di euro per il 2020, della disponibilità del fondo che sostiene l’internazionalizzazione delle imprese attraverso la concessione di finanziamenti a tasso agevolato;
  • il rifinanziamento, con 350 milioni di euro per il 2020, del fondo per ristorare le perdite subite dal settore delle fiere e dei congressi.

Rinvio del federalismo fiscale

È rinviata al 2023 l’applicazione delle disposizioni in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle Province (d.lgs. n. 68/2011), in particolare la rideterminazione dell’addizionale regionale all’Irpef e dell’aliquota di compartecipazione regionale al gettito Iva, la soppressione dei trasferimenti dallo Stato alle regioni a statuto ordinario e la determinazione dei fondi perequativi. Tra l’altro, tale disposizione, con rinvio però al 2022, era già stata inserita nel disegno di legge di bilancio per l’anno finanziario 2021 (attualmente all’esame del Parlamento), poi stralciata perché ritenuta estranea all’oggetto del ddl di Bilancio.

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