CSVnet Lombardia in collaborazione con il Caf Acli di Milano, ha realizzato una serie di utili slide sugli adempimenti fiscali e amministrativi da segnare in agenda. Ecco quali sono
L’agenda degli adempimenti fiscali e amministrativi degli enti del Terzo settore (Ets) per il 2024 è ricca di “scadenze” da annotare sulle proprie agende, il CSVnet Lombardia, in collaborazione con il Caf Acli di Milano, ha realizzato una serie di utili slide presentate durante il webinar “Adempimenti fiscali 2024: come orientarsi” realizzato lo scorso gennaio e rivolto agli enti del Terzo settore lombardi proprio per offrire un quadro generale delle principali scadenze di quest’anno.
Il documento contiene diversi focus.
Gli enti non profit e gli Ets con collaboratori occasionali, professionisti e lavoratori sono tenuti a:
Gli enti non profit e gli Ets che dispongono di partita Iva devono ricordare:
Si ricorda che, da quest’anno, l’obbligo di fatturazione elettronica per gli enti associativi dotati di partita Iva in regime 398 è attiva dal 1° gennaio 2024 (per saperne di più è utile consultare l’articolo “Obbligo di fatturazione elettronica per il non profit”) e dal 1° gennaio 2025 per gli enti associativi il passaggio dal regime da esclusione a esenzione per chi fa attività verso corrispettivo anche agli associati.
Infine, si segnala che per il pagamento delle imposte e l’invio della dichiarazione è necessario verificare sempre l’anno associativo riportato nello statuto.
Per la gestione del bilancio (o del rendiconto, a seconda dei casi) gli enti del Terzo settore sono tenuti a tenere un registro, dove annotare i “flussi di cassa” cioè le movimentazioni di cassa e banca, entrate e uscite.
L’obbligo è quello di redigere il bilancio di esercizio formato dallo stato patrimoniale, dal rendiconto finanziario gestionale, con l’indicazione, dei proventi e degli oneri, dell’ente, e dalla relazione di missione che illustra le poste di bilancio, l’andamento economico e finanziario dell’ente e le modalità di perseguimento delle finalità statutarie.
Considerando che le scadenze sono soggette ai singoli regolamenti statutari, il consiglio direttivo deve predisporre i documenti entro il 30 aprile, se l’anno associativo coincide con l’anno solare, oppure a 4 mesi dalla chiusura dell’anno associativo (e comunque se non disposto diversamente dal proprio statuto).
Gli enti del Terzo settore devono depositare i rendiconti (anche delle eventuali raccolte pubbliche di fondi), bilanci, relazioni di bilancio nel registro unico nazionale del Terzo settore (Runts) entro il 30 giugno di ogni anno (per il 2024, il 1° luglio).
Si ricorda che il bilancio degli enti del Terzo settore con ricavi, rendite, proventi o entrate comunque denominate inferiori a 220.000,00 euro può essere redatto nella forma del rendiconto per cassa e che è necessario redigere i documenti in conformità alla modulistica definita con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali.
Sulla redazione del rendiconto per cassa è possibile consultare il vademecum “Il rendiconto per cassa degli enti del Terzo settore”.
Sia gli enti non profit che gli enti del Terzo settore, ai fini della posizione fiscale, nel caso in cui cambi il presidente, la sede o deliberino di chiudere l’associazione devono:
Si ricorda, infatti, che per gli Ets, ai fini dell’iscrizione al Runts per la variazione delle informazioni sui dati anagrafici, sugli organi sociali e la struttura, sulla forma giuridica e le attività è necessario presentare istanza al Runts nell’apposita piattaforma.
Maggiori informazioni su come procedere alla variazione dei dati sul Runts nella sezione “Guida all’uso del registro unico nazionale del Terzo settore”.
Gli enti del Terzo settore possono ricevere erogazioni liberali, al fine di sostenere la loro azione sociale. Per questo motivo le erogazioni liberali consentono di ottenere, in favore di chi le effettua, con modalità tracciata, detrazioni e deduzioni fiscali.
L’obbligo di comunicare le erogazioni telematicamente all’Agenzia delle entrate scatta solo per gli enti che nel 2023 abbiano registrato entrate superiori a 220.000 euro e il termine ultimo è il 4 aprile. Per gli altri enti ad oggi è la comunicazione è opzionale.
Gli enti del Terzo settore possono accedere al riparto del 5 per mille se all’interno della piattaforma del Runts, hanno flaggato la specifica voce e hanno indicato il proprio iban, direttamente in istanza. Le Onlus potranno essere destinatarie del 5 per mille anche per l’anno 2024: ad oggi le Onlus iscritte alla relativa anagrafe alla data del 22 novembre 2021 possono accedere al 5 per mille.
Le scadenza previste per gli Ets sono:
Per quanto riguarda le Onlus, è possibile accedere al riparto del 5 per mille fino al 31 dicembre 2024.
Si tratta di un modello di comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali relativo agli enti non commerciali di tipo associativo che va inviato telematicamente all'Agenzia delle entrate i dati e che contiene le notizie rilevanti ai fini fiscali. Il primo invio deve essere fatto entro 60 giorni dalla costituzione dell’ente ed entro il 2 aprile nel caso in cui nell’anno precedente siano avvenute variazioni nei dati precedentemente comunicati.
Gli enti (associazioni, fondazioni, Onlus) che nel corso dell’esercizio abbiano ricevuto contributi pubblici per un importo pari o superiore a 10.000 euro, devono pubblicare annualmente sul proprio sito, o analogo portale digitale, o della rete associativa alla quale l’ente aderisce, l’elenco dei contributi ricevuti da enti pubblici (legge 124/2017). La scadenza è fissata al 30 giugno di ogni anno (per il 2024 è al 1° luglio).
L’elenco dei contributi ricevuti da enti pubblici deve contenere espressa indicazione di:
© Foto in copertina di Rodolfo Tagliaferri, progetto FIAF-CSVnet "Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano"