Con l’approvazione del decreto legislativo che li disciplina, si conferma l’opportunità di attivare collaborazioni specifiche come risposta a situazioni complesse che richiedono un approccio globale e un lavoro svolto in collaborazione e coordinamento tra coloro che intervengono
Nella Gazzetta ufficiale del 30 dicembre 2022 n. 304 è stato pubblicato il dlgs 23 dicembre 2022, n. 201 relativo al riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica.
In particolare, a proposito dei rapporti di partenariato con gli enti del Terzo settore (Ets), si prevede che, in attuazione dei principi di solidarietà e di sussidiarietà orizzontale, gli enti locali possono attivare con gli enti del Terzo settore rapporti di partenariato – regolati dal codice del Terzo settore (dlgs 117 del 2017) – per la realizzazione di specifici progetti di servizio o di intervento funzionalmente riconducibili al servizio pubblico locale di rilevanza economica (art. 18).
Si specifica, inoltre, che la scelta di attivare rapporti di partenariato con gli Ets deve essere motivata con specifico riferimento alla sussistenza delle circostanze che, nel caso concreto, determinano la natura effettivamente collaborativa del rapporto e agli effettivi benefici che tale soluzione comporta per il raggiungimento di obiettivi di universalità, solidarietà ed equilibrio di bilancio, nel rispetto dei principi di trasparenza, imparzialità, partecipazione e parità di trattamento.
Tali previsioni si applicano nelle ipotesi in cui le risorse pubbliche da mettere a disposizione degli Ets risultino, complessivamente considerate, non superiori al rimborso dei costi, variabili, fissi e durevoli previsti ai fini dell’esecuzione del rapporto di partenariato.
La disposizione riveste una significativa importanza dato che disciplina espressamente la possibilità di attivare forme di partenariato con gli Ets quale forma di collaborazione/compartecipazione di più soggetti (pubblici e privati) che condividono le finalità e gli obiettivi di una specifica operazione sia partecipando attivamente alle diverse fasi attuative sia essendone promotori sulla base di uno specifico interesse.
Ciò a sostegno dell’assunto per cui il partenariato può sicuramente sostanziare oggi la risposta a situazioni complesse che richiedono un approccio globale e un lavoro svolto in collaborazione e coordinamento tra coloro che intervengono.
© Foto in copertina di Emanuela Sciamanna, progetto FIAF-CSVnet “Tanti per tutti. Viaggio nel volontariato italiano”